La Parola Perduta nella Personalità e Ritrovata nell'Individualità
- Giorgio Tarditi Spagnoli
- 5 ago
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Nel mondo di oggi, per un non-esoterista le parole sono “solo parole”. Fintanto che l’umanità era nella condizione del Paradiso Terrestre, la parola era dotata di potere creatore, essendo essa unita all’etere di vita. Grazie alle Gerarchie che usavano l’uomo come loro organo, la parola era in grado di creare forme viventi, un potere magico creatore agente nella volontà.
Questo è il significato occulto della parola sacra “AOUM”, che indica come in principio le Gerarchie, risuonanti nelle vocali “AO”, usavano l’uomo, risuonante nella “UM”, come cassa di risonanza per la creazione.
“E Adamo impose nomi convenienti a tutti gli animali, e a tutti i volatili dell'aria, e a tutte le bestie della terra: ma non si trovava per Adamo un aiuto, che a lui somigliasse.” – Genesi 2:20
Ma dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre a metà dell’Era Lemurica, fino alla metà di Atlantide, la parola ha progressivamente perduto la sua capacità creatrice.
Infatti, gli spiriti luciferici pervasero della brama il corpo astrale umano, così che la parola non fu più capace di esprimere le gesta universali delle Gerarchie, ma solo gli stati interiori dell’anima umana. La parola da creatrice divenne solo “formatrice”, cioè solo capace di plasmare le forme viventi, agente nel sentimento. La volontà dell’uomo lemurico divenne così degenere che l’intera Terra ne venne sconvolta dalla Catastrofe del Fuoco, portata con meteore ed eruzioni vulcaniche.
Tuttavia dalla metà dell’Era Atlantidea anche la parola col suo potere formatore, venne utilizzata per scopi egoistici dai maghi neri Turani. Furono gli spiriti arimanici a pervadere di potere il corpo eterico umano, così che la parola perde anche il suo potere magico di formazione.
Allora risuonava la parola “TAOU”, la parola creatrice dei mondi, che risuonava ancora in tutta la Natura di Atlantide, e che l’anima umana udiva interiormente apprendendone le sagge leggi cosmiche. Era la parola-spirito del Cristo che aveva posto in essere tutta la creazione. Man mano anche l’eco della Tau nell’anima umana venne meno. E così anche l’Atlantide perì nella Catastrofe dell’Acqua o Diluvio Universale.
Da dopo il Diluvio che distrusse Atlantide, epoca dopo epoca, la parola umana divenne un suono capace solo di esprimere lo stato interiore, di “comunicazione” e non di creazione o formazione vera e propria.
Ecco che allora comprendiamo come per un esoterista, attraverso il suo lavoro nella Scuola Esoterica, le parole acquisiscono un peso maggiore che per gli altri: la parola piano piano riacquista qualità formative e creative. Questo lo impariamo nel Servizio, in quanto pronunciando le parole del rituale ingeneriamo una corrente di forze percepibile ai sensi superiori.
Di conseguenza se davvero vogliamo entrare in questa corrente di forze, le parole non possono rimanere “solo parole” ma acquisiscono per noi peso, divengono “magiche”, creano delle realtà sovrasensibili. Queste parole possono anche distruggere e vanno dunque utilizzate con il massimo discernimento e comprensione morale della situazione in cui vengono pronunciate.
L’arte della parola fondata da Rudolf Steiner e da Marie von Sievers, come portata nella Scuola Esoterica in senso misterico, è particolarmente adatta per permettere alla parola di divenire di nuovo veicolo di forze spirituali pienamente coscienti.
Così, le parole diventano dunque forze oggettive e non più solo suoni soggettivi per esprimere concetti astratti. In questo senso più l’individualità permea la parola, più questa diviene oggettiva. Ciò è solo possibile attraverso uno sviluppo occulto che per mezzo dei sei Esercizi Fondamentali, della Meditazione Immaginativa e della recita dei Mantra permette di “ritrovare la parola perduta”, la Tau di Atlantide.
Infatti con il lavoro esoterico e il conseguente sviluppo occulto della Scuola Esoterica, l’esoterista sottrae la laringe e dunque la parola alla personalità, cioè all’Io incarnato, e la pone sotto l’egida dell’Io Superiore che riversa le sue forze dalla sfera solare fin nel profondo dell’incarnazione nel corpo fisico umano. In questo processo la personalità terrestre viene profondamente trasformata diventando un tramite dell’individualità solare. In questo modo man mano l’esoterista recupera quella che era la parola formatrice di Atlantide, la TAOU, ed infine recupererà anche la parola creatrice della Lemuria, l’AOUM.
Inoltre il rapporto tra personalità ed individualità nel percorso esoterico, è espressione del rapporto tra gli Spiriti del Tempo, le Archai, e gli Spiriti della Forma, gli Elohim. La personalità viene forgiata dagli Archai nello scorrere del tempo, al fine di permettere all’eterna individualità che risiede nella forma degli Elohim, di entrare nell’esperienza dello spazio-tempo terrestre.
Come la personalità contingente è espressione dell’azione formatrice delle Archai nell’uomo, così la forma umana archetipica è espressione dell’azione creative degli Elohim. La personalità intesse nello spazio-tempo e l’individualità nell’eternità. Lo stesso rapporto sussisteva tra l’uomo lemurico antico e la parola creatrice espressione del rapporto diretto con gli Elohim, e l’uomo atlantideo antico e la parola formatrice espressione del rapporto diretto con le Archai.
Dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre, la personalità andò a prevalere progressivamente nel rapporto col mondo spirituale. Fu solo con l’incarnazione di Cristo in Gesù Gesù di Nazareth che venne ristabilita la relazione tra individualità e personalità.
Per mezzo dell’azione del Cristo, la vita spirituale cosmica del Cristo riuscì a superare la morte nel fisico umano di Gesù di Nazareth. Ciò permise la rinascita della vita spirituale rinnovata nell’Io.
Cristo, incarnandosi in Gesù, in effetti dissolve i suoi involucri astrale, eterico e fisico, così che la personalità di Gesù, seppur già evoluta, viene a compartecipare dell’eternità, dissolvendosi e venendo a nascere il Sé Spirituale, lo Spirito Vitale e l’Uomo-Spirito.
Per cui, teniamo sempre presente che, tanto più la personalità viene spiritualmente trasformata, tanto più retrocede e si può portare un’iniziativa libera. Possiamo anche dire tanto più la personalità viene sacrificata nella biografia, proprio come quella di Gesù Nazareth sulla croce, tanto più è possibile portare l’Antroposofia. Tanto più non si vuole portare un’iniziativa per motivi egoistici, ma questa è richiesta dal mondo, dal prossimo, tanto più sarà libera e priva di elementi di personalità. Si diviene allora davvero capaci di essere strumenti dello spirito.




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