I Misteri sono la Sorgente della Civiltà
- Giorgio Tarditi Spagnoli
- 1 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Tutte le concezioni religiose del mondo trovano la loro sorgente negli Antichi Misteri, questi a loro volta hanno la loro sorgente nei 7 + 1 Oracoli di Atlantide, che a loro volta si rifanno al primordiale culto Iperboreo del Sole Spirituale, anche chiamato “Apollo Iperboreo” o meglio del Cristo Iperboreo, cioè alla condizione paradisiaca quando il Sole era ancora unito alla Terra.
Tutte le epoche di cultura con i loro sistemi religiosi, una volta istituti dagli iniziati ai Misteri, continuano ad esistere affiancandosi alle correnti che compaiono come successive metamorfosi dello stesso originario impulso. Questo impulso era uno e trino, dispiegandosi in tre Logoi o Persone della Trinità ed al contempo, alla Terra era legata in particolare il secondo Logos o seconda Persona, il Figlio, il Cristo, il quale avrebbe sollevato la Terra a divenire un futuro Sole nel corso dell’evoluzione.
Dunque nella prima epoca paleo-indiana si assiste alla comparsa dei 7 Santi Rishi i quali, guidati dal Manu, incorporavano la saggezza atlantidea dei 7 Oracoli nei loro corpi eterici. Il Manu aveva mostrato loro i segreti di Vishva Karman, il nome del Cristo in quell’epoca. Lo yoga permetteva di collegare la molteplicità di forme della Natura allo spirito del Logos Solare che riverberava come Vishva Karman. Se da un lato vi era la continuità con l’Unità primordiale dei Misteri, dall’altro, vi era la necessità di un progressivo venire a coscienza dei Misteri.
In principio, sono solo gli iniziati dei Misteri che hanno coscienza dell’unità della vita spirituale che poi fluisce in diverse forme. Finché nei diversi popoli prevalse l’anima di gruppo, si percepivano i propria dei della tradizione come legati alla propria etnia. Solo le guide dei popoli avevano coscienza che i diversi dei erano gli stessi spiriti. Fu solo successivamente, in particolare nel Rinascimento, che questa che la dottrina occulta dell’originaria unità dello spirito emerse progressivamente nella più generale coscienza.
Così, i Santi Rishi avevano piena coscienza della necessità di dispiegarsi dell’impulso del Cristo in forme diverse adatte alle epoche successive: sapevano che nella Trimurti di Brahma il Creatore, Vishnu il Conservatore e Shiva il Distruttore, sarebbe stato Vishnu a permettere che il Vishva Karman discendesse ulteriormente nella manifestazione.
Ecco dunque che tutte le dottrine sorte in tutte le epoche contengono in loro stesse sia il seme originario, cioè dell’unità primordiale solare, che il successivo dispiegamento di questo nella sua complessità per poi avere il ritorno all’unità. Lo sviluppo procede secondo questo processo:
Jakin, la discesa dai Mondi Sovrasensibili verso il Mondo Fisico-Sensibile:
1. L’Unità originaria della Trinità: Padre, Figlio e Madre-Spirito Santo comincia la sua discesa;
2. La separazione dei due principi opposti dall’Unità: Luce e Tenebra, in cui la Tenebra offre resistenza alla Luce per permettere alla coscienza di cominciare a sorgere;
3. La nascita di un terzo principio come nuova un’unità di risoluzione dei principi opposti: la nuova Luce che si avvicina ad incarnarsi.
L’incarnazione dello Spirito nel corpo fisico e nel Mondo Fisico-Sensibile:
4. La discesa del secondo, la Luce, che è anche il quarto, il Cristo, nella manifestazione. L’individualità diviene cosciente;
Boaz, l’ascesa dal Mondo Fisico-Sensibile ai Mondi Sovrasensibili:
5. Il Cristo conduce progressivamente l’Io alla nuova unità pienamente cosciente nella risoluzione dei principi opposti;
6. La redenzione della Tenebra in Luce per mezzo dell’Io-Cristo. Parte della Tenebra irredenta viene lasciata andare;
7. Il ritorno all’Unità originaria nella Trinità, mantenendo la coscienza dell’Io-Cristo.
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